#TASSISTICHEGENTE
Con la rubrica tassistichegente vi raccontiamo dei tassisti torinesi: le loro storie e il loro punto di vista privilegiato sulla città
ANGELA – Ancona 58
Faccio la tassista solo da 6 anni e perlopiù nel turno di giorno.
Anche io ho imparato ad amare la libertà che mi regala questo lavoro e che mi consente di gestire la mia giornata come preferisco.
Mi piace molto chiacchierare con i clienti e ascoltare le loro storie ma ho imparato ad assecondare le esigenze di chi sale a bordo: c’è chi ama parlare e chi invece preferisce il silenzio. Anche a me sono capitati momenti strani e bizzarri durante questi sei anni ma un unico episodio ha veramente lasciato un segno.
Ero alla Stazione di Porta Susa e mancavano 5 minuti dalla fine del mio turno. Lasciai però che salisse un signore che voleva andare all’aeroporto. Dopo aver preso la strada per Caselle notai però che si comportava in modo strano e continuava a guardarsi alle spalle, come se temesse di essere seguito. Pochi minuti dopo mi confidò infatti che temeva per la sua vita e si sentiva in pericolo.
Prima di arrivare all’aeroporto riuscii allora a contattare la centrale la Polizia, che trovammo ad accoglierci a Caselle. In pratica quel povero signore era sì in pericolo, ma perché era scappato da un istituto psichiatrico di Cuneo, senza denaro e senza documenti.
Un’avventura che non dimenticherò facilmente ma che si è conclusa senza incidenti.